F1 Notizie – AMuS ha analizzato i 7 principali motivi secondo cui la Ferrari è riuscita a vincere il GP di Singapore, su uno dei circuiti che meno si addice alla Rossa
Dopo il disastro dell’Hungaroring, in cui le due Rosse erano arrivate a oltre un minuto da Lewis Hamilton e Max Verstappen, la Ferrari domina il Gran Premio di Singapore. Prima in qualifica con Leclerc, poi suggellando un weekend perfetto con la vittoria di Vettel e il 2° posto di Charles.
Ricordiamo che lo stesso Leclerc aveva ammesso pubblicamente le difficoltà che la Ferrari avrebbe avuto a Singapore, e Vettel aveva tirato fuori proprio lo spettro del GP d’Ungheria. Che cosa ha permesso quindi al Team di Maranello di ribaltare la situazione rispetto a Mercedes e Red Bull, vincendo nettamente una gara in cui era sfavorito?
Scopriamo i 7 motivi, evidenziati da Auto Motor und Sport, che avrebbero contribuito in modo fondamentali al successo della Ferrari al GP di Singapore
1) Il pacchetto Aerodinamico
La Ferrari è stata la squadra che ha aggiornato meglio di tutti la propria configurazione aerodinamica, con un nuovo pacchetto che ha incluso un nuovo naso, ali del cofano, modifiche al sottoscocca e al diffusore. La Red Bull ha fatto qualche ritocco con nuovi deflettori e un ritocco al sottoscocca. Al contrario, la Mercedes ha portato solo una piccola correzione sull’ala posteriore.
L’aggiornamento Ferrari ha funzionato come previsto (cosa non sempre avvenuta quest’anno), aiutando in modo particolare Sebastian Vettel e permettendo al team di poter puntare pienamente su due piloti per la vittoria a Singapore. Ma aver ottimizzato al meglio il bilanciamento della vettura è stato ancora più utile del solo aggiornamento aerodinamico.
Charles Leclerc: “Oggi comprendiamo la macchina molto meglio che a Budapest, e sappiamo come bilanciarla per una guida lenta ottenendo il massimo dalle gomme. Adesso anteriore e posteriore vanno molto meglio insieme.“
L’aggiunta di carico aerodinamico e il migliore bilanciamento della vettura hanno consentito alla Ferrari di portare le gomme nella famosa finestra magica. A Singapore, non riuscirci, avrebbe significato perdere anche più di un secondo a giro, pur avendo la macchina migliore.
2) La potenza del motore
La Ferrari ha portato a Singapore il motore nella sua terza evoluzione (Spec-3), già introdotto a Monza, che garantirebbe 20 cavalli in più in qualifica e 10 in più durante la gara. La Honda, ha girato a Marina Bay con la versione Spec 4, ovvero la sua ultima fase di sviluppo, mentre la Mercedes ha dato alla sua Power Unit Spec 3 una gara di pausa.
Singapore non è una corsa di motore, tuttavia la Ferrari aveva un vantaggio di 0,15 secondi in rettilineo. Non è molto, ma è abbastanza se si riesce a non perdere terreno in curva contro i diretti avversari. Per Mattia Binotto, questa è la prova che il dominio Ferrari a Monza e Spa non era dettato solo dal motore, ma anche da una migliore resistenza all’avanzamento.
Mattia Binotto: “Il nostro vantaggio sulla resistenza all’aria è minore in situazioni di massimo carico aerodinamico. Singapore ha mostrato che la superiorità del nostro motore è stata esagerata.”
3) Il setup della Ferrari SF90
La Ferrari ha colpito nel segno. Nessuna macchina ha inghiottito i cordoli e i dossi così come la SF90. Questo è fondamentale per fare il tempo sul giro a Singapore, perché permette ai piloti possono posizionare meglio la macchina in curva e rimanere a gas prima all’uscita dell’angolo.
Al contrario, il simulatore Red Bull aveva fornito consigli sbagliati (troppo poco carico aerodinamico) e le Mercedes generalmente devono guidare in modo più intenso per tenere l’aerodinamica nella corretta finestra.
4) Le gomme
La mescola Pirelli più morbida in assoluto (C5) aiuta la Ferrari perché il suo elevato grip compensa i problemi di downforce. In aggiunta a questo, lo pneumatico C5 è più facile da portare e mantenere nella finestra ottimale di funzionamento.
L’abbiamo osservato a Montecarlo e a Montreal, dove la Ferrari era forte in entrambi i circuiti, nonostante il circuito del Principato richiedesse un elevato carico aerodinamico (in cui la Rossa deficitava parecchio).
5) Il profilo del tracciato
18 delle 23 curve del Circuito di Marina Bay hanno un profilo simile: il raggio è corto, il layout è rettangolare. Anche Baku e Montreal hanno prevalentemente un tipo di curva, e la Ferrari era la favorita in entrambi i tracciati. Questo perché è più facile trovare un buon bilanciamento rispetto a quando ci sono piste con curve di raggi e profili diversi.
Questo è il motivo per cui Vettel ha paragonato Singapore con Budapest.
Sebastian Vettel: “C’erano molti tipi differenti di curve in Ungheria. In alcuni andavamo bene, in altri perdevamo molto. Le curve in cui perdevamo prima sono più sotto il nostro controllo adesso“.
6) La strategia in qualifica
La Ferrari ha elaborato il piano che aveva fin dall’inizio della stagione, ma che raramente ha funzionato per la difficoltà del team a portare le gomme in finestra. La priorità era posizionare un’auto in prima fila, così da poter controllare la corsa. Le gomme dovevano funzionare rapidamente. Mercedes e Red Bull hanno giocato al risparmio degli pneumatici, e la loro tattica non ha pagato al sabato.
Toto Wolff: “Abbiamo perso la gara in qualifica”
Si sono evidenziate diverse strategie di gestione delle gomme. La Ferrari aveva bisogno di un giro di riscaldamento lento per ottenere il miglior giro in qualifica, mentre le Mercedes dovevano effettuarlo più rapidamente. Troppo veloce, visti i risultati. Nel terzo settore le gomme perdevano già prestazione. Le Red Bull invece si sono perse nel cercare un buon bilanciamento tra qualifica e gara.
Tutto ciò si è confermato anche in gara. Le gomme Ferrari sono crollate prima delle Mercedes. Sebbene Leclerc abbia guidato la corsa a velocità da Formula 3, le sue gomme soft hanno perso grip dopo due giri (finalmente) veloci. Ad Hamilton è successo solo 7 giri più tardi.
La Ferrari ha poi avuto il vantaggio di 3 Safety Car mentre avevano montate gomme dure, il che ha aiutato a rallentare Hamilton nel momento in cui puntava alla rimonta con le sue gomme più fresche. Valteri Bottas ha commentato così a fine gara:
Valtteri Bottas: “Eravamo più veloci della Ferrari in gara.”
Ma l’essere più veloci non serve a molto se hai davanti a te un’auto che ti brucia in rettilineo.
7) La strategia in gara
Nonostante le due Ferrari fossero in prima e in terza posizione, il team ha adottato una strategia rischiosa, che poi si è rivelata quella corretta. In effetti, non doveva essere Vettel a fermarsi al 19° giro, ma Hamilton.
Tuttavia il team di Toto Wolff era troppo preoccupato per la distanza di gara rimanente. Insieme al rischio che sbucasse qualche safety car che permettesse agli avversari di dimezzare il tempo del proprio pit stop. Questo però ha comportato la perdita della posizione anche nei confronti di Verstappen (che si è fermato con Vettel, ma è rimasto bloccato dal traffico).
In pratica gli strateghi Mercedes hanno optato per una vaga possibilità di vittoria, anziché salvaguardare un podio sicuro.
Conclusioni
Dopo la grande performance a Singapore, Charles Leclerc commenta i progressi della SF90 con uno sguardo ai prossimi appuntamenti nel calendario di F1:
Charles Leclerc: “Penso che non siamo in grado di quantificare i nostri progressi in poche gare. Singapore è [una pista] molto speciale, dobbiamo verificarli su altri tipi di tracciati.”
Nella sua mente ci sono certamente Austin e Suzuka, ovvero piste con tipi di curve molto diverse, veloci e lente, dal raggio ampio e non. A Sochi potrebbero nuovamente mischiarsi le carte per la Ferrari.
Allo stesso tempo in Mercedes affermano che “la Ferrari è cresciuta, è tempo di fare un nuovo upgrade”. Il team di Brackley dovrà lavorare duramente adesso, perché le Rosse sono diventate improvvisamente un avversario che può essere pericoloso in qualunque tracciato.
Fonte: AMuS
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