F1 – Lecler rallentato in Bahrain da un corto circuito

Mentre in Bahrain si sono conclusi i test, con il debutto di Mick Schumacher sulla SF90, a Maranello si studiano le cause che hanno rallentato la monoposto di Charles Leclerc.

Sotto esame – Il motore di Charles Leclerc è giunto finalmente a Maranello, dove i tecnici Ferrari hanno terminato la loro analisi, confermando le teorie di Mattia Binotto subito dopo il gran premio del Bahrain.

Mattia Binotto Bahrain

Cause – I tecnici Ferrari hanno avuto modo di analizzare nei quanto accaduto alla SF90 e sono arrivati alla conclusione che a penalizzare la vettura è stato un corto circuito interno ad una centralina di attuazione dell’iniezione motore. Questo tipo di anomalia non si era mai presentata sulla componente in questione.

Condizioni motore – Sembra dunque che il motore sia salvo e possa essere già utilizzato a partire dal prossimo gran premio della Cina, ovviamente sostituendo il pezzo incriminato.

Retroscena – Franco Nugnes, di motorsport.com, riporta poi interessanti retroscena sul come il muretto Ferrari e Charles Leclerc, sono riusciti ad “arginare” il problema e portare a casa un importante podio.

Sembra che Leclerc abbia usato la massima potenza nelle primissime fasi del gran premio, per recuperare da una difficile partenza. Una volta preso il comando della gara, il pilota monegasco avrebbe utilizzato una mappatura “safe”(sicura), fino al momento in cui è apparso il problema all’iniettore.

Leclerc ha provato diversi settaggi sul volante per arginare il problema, indirizzato dal muretto Ferrari. Per prima cosa è stata aumentata la portata di benzina sui 5 cilindri funzionanti, in tal modo Charles poteva lottare per la seconda posizione, girando sul ritmo dell’1.39.

Consumi alle stelle – Purtroppo tale mossa aveva come conseguenza un notevole aumento del consumo carburante, la SF90 avrebbe rischiato di non terminare la gara. Cosi è stato consigliato a Charles di usare una mappatura ancora più conservativa.

Resta da capire quale sia stata la causa che ha prodotto il problema all’iniettore. Riuscirà Ferrari a preservare la ritrovata competitività senza dover scendere a compromessi con l’affidabilità?