14 NOVEMBRE 2010 – (Gianluca) Ci siamo. Dopo la gioia del 2007 e l’epocale delusione 2008, questa volta si arriva da leader all’ultima gara. A Fernando basta addirittura un secondo posto. Alonso, Webber, Vettel, Hamilton.
Quattro piloti in lizza per il mondiale piloti. All’ultima gara. Pazzesco. Altro che la noia degli attuali mondiali, già decisi due mesi prima dei titoli di coda.
IL PRANZO E’ SERVITO – La festa era già bella che programmata. Massimiliano ha preparato il classico pranzetto al covo del Clan, ci si raduna per ingozzarsi e brindare al mondiale. Gli amici arrivano tutti con area festante, con scritto in faccia “E’ fatta”.
L’AUTOGOL DEL SECOLO – La partenza non è stata granchè. Poco importa, ci basta tenere dietro Webber. “Ha toccato, Webber ha toccato il muretto !!” “Avrà sicuramente danneggiato la sospensione!”. L’australiano rientra ai box. Sembra fatta davvero.
Al box Ferrari pensano si tratti di un tranello, richiamano subito ai box anche Fernando Alonso, incuranti del traffico in cui l’avrebbero fatto uscire. All’epoca non c’era DRS, i piloti avevano ancora un briciolo di orgoglio e non si spostavano vedendo arrivare il pilotone di turno.
Alonso si ritrovò dietro Petrov(Renault). Dai, ora lo passa e andiamo a vincere il mondiale. Ci rimase dietro per tutta la gara. Vettel era primo, con Alonso settimo, sarebbe incredibilmente campione del mondo.
YOU ARE THE MAN – Passano i giri e cala il silenzio nel covo. Non parla più nessuno, i presenti permangono sotto “shock”. Per lo più si recita il calendario babilonese ogni volta che viene inquadrata la Renault di Petrov. Davvero può finire cosi miseramente ? E’ andata, Vettel è campione del mondo. Pazzesco.
Horner gli urla alla radio “Sebastian Vettel….you are the man !!!”. Piange il tedesco, il campione del mondo più giovane della storia. Alonso si dispera ai box Ferrari, seduto in un angolo con la faccia di chi ha visto sfumare un sogno.
DURA DA DIGERIRE – (Roberto) È dura ricordare per un ferrarista quella domenica pomeriggio di otto anni fa: emozioni, voglia di far festa, il piacere di brindare con gli amici a un titolo tanto bello ma quanto sofferto.
Niente di tutto ciò, duole ricordarlo, accadde. Ricordo la crescente consapevolezza di una festa, di
una gioia, che stava piano piano svanendo, con l’incapacità da tifoso di non poter cambiare niente di quella beffa atroce e amara.
Da persona estremamente emotiva e passionale, ricordo di non aver avuto neanche la forza di versare una lacrima, un imprecazione, un pugno al pavimento; buio e silenzio. Il triste epilogo di una vittoria forse data
troppo per scontata (We Are The Champion era in loop da qualche giorno). Trionfò quel giovane ragazzo tedesco che dimostrò tutto il suo talento che, nonostante le critiche degli ultimi tempi, conosciamo tutti. Forse un giorno mi metterò il cuore in pace su quel dramma sportivo, però sarà dura da digerire…
E VOI ? – Che ricordi avete di quella domenica ? Come l’avete passata? Raccontatecelo nei commenti !
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