UN CRESCENTE OTTIMISMO – Degli abbozzi di sorrisi in casa Yamaha incominciano a intravedersi tra i garage del paddock di Sepang. Dopo la giornata di ieri passata a oltre quattro decimi dallo spagnolo della HRC, Marc Marquez, un incredibile giro di Maverick Vinales a tempo ormai scaduto, ha dimostrato che gli sviluppi stanno proseguendo bene per la Casa della Diapason. Lo spagnolo di casa Yamaha ha fatto segnare un cronometro di 1:58.897 nel suo “Time Attack” finale e completando la sessione di oggi con 63 giri all’attivo. Staccato ad oltre mezzo secondo il suo compagno di squadra Valentino Rossi, con un divario di ben sette decimi. Per l’italiano il cronometro si è fermato sul 1:59.625, e un tentativo di time attack abortito nel finale.
CAMPANELLO D’ALLARME – Se al box Yamaha cresce un rassicurante ottimismo, di tutt’altro umore il team al box Honda, dove preoccupano le condizioni di salute del campione del Mondo. Marquez, infatti, accusa un dolore alla spalla più intenso in queste ultime ore, impedendogli di terminare la long-run, completando soltanto 37 giri.
M. Marquez: Al momento non posso portare a termine neanche 20 giri consecutivi e non è un bene per me ne per la squadra. Rispetto a ieri la situazione è peggiorata non riuscendo ad essere aggressivo come al solito, soprattutto nelle frenate delle curve a sinistra. L’obbiettivo è quello di arrivare in Argentina [seconda gara] con una condizione fisica al top. Al debutto in Qatar non penso che il mio fisico risponderà al 100%
Per Marquez il cronometro si è fermato sul 1:59.790, ottavo tempo assoluto della giornata.
Sperimentazioni e segreti – Andiamo al box Ducati. In Casa italiana si continuano a portare avanti le comparazioni tra il vecchio telaio ’18 e il nuovo telaio della Desmosedici ’19. Andrea Dovizioso è riuscito ad essere nonostante queste prove telaistiche, abbastanza veloce e costante: il forlivese ha ottenuto il quarto tempo assoluto con un cronometro di 1:59.562 e sessanta giri in totale. Nel box accanto, Danilo Petrucci ha cercato di limitare i problemi cronici di surriscaldamento della gomma posteriore, ottenendo solo in non tempo in 1:59.845 con sessantacinque tornate completate. Sul manubrio della Desmosedici ’19 è apparso dal nulla uno strano manettino, cosa che ha incuriosito molto gli ingegneri dei box rivali. In Ducati non sono nuovi nel trovare delle nuove soluzioni e tenerle segrete a occhi indiscreti.
Continua a progredire Alex Rins, anche oggi molto brillante in sella alla sua Suzuki. Per lo spagnolo il cronometro ha fatto registrare un 1:59.424, portandolo solamente alle spalle di Vinales e della sua Yamaha numero “12”. Molto bene anche il rientrante Cal Crutchlow in sella alla sua Honda del Team LCR. Il pilota britannico è riuscito ad utilizzare la leva del freno posteriore da azionare con il pollice, nonostante le difficoltà ancora a usare quella più tradizionale. Il risultato è stato più che positivo: quinto posto in classifica e un tempo di 1:59.566.
TEMPI DELLA SECONDA GIORNATA
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