Se la Safety Car spesso e volentieri ha il potere di innescare un repentino stravolgimento delle sorti di un Gran Premio(specie per chi è saldamente in testa), vi lasciamo immaginare quello che successe al suo primissimo utilizzo in una gara di Formula 1.
GP CANADA 1973 – Sotto un diluvio incessante, Cevert e Jody Scheckter si scontrarono, con il risultato che entrambi si ritirarono dalla gara. Cevert nell’incidente ebbe la peggio, scontrandosi pesantemente con un guard rail. Cevert uscì zoppicando dall’auto, non prima di “picchiare” Scheckter sul suo casco per il suo ruolo nell’incidente.
Nel 1973, non c’erano assolutamente regole ufficiali per le safety car in F1, e tale decisione è stata lasciata completamente ai direttori di gara. Dopo aver fatto due giri con una bandiera gialla locale alla seconda curva, Cevert ha iniziato a lamentarsi del dolore alla caviglia, un’ambulanza fu quindi richiamata in pista.
I direttori di gara hanno deciso che la situazione era troppo pericolosa e hanno chiesto che una Safety Car venisse rilasciata sul circuito per la prima volta nella storia della Formula Uno(fino a quel momento, era stata usata solo negli Stati Uniti a Indianapolis).
Tuttavia, raramente si poteva fare peggio …
La maggior parte dei piloti ha approfittato dell’occasione per fare il pit stop per montare gomme slick, con una grossa porzione della griglia rimasta invece sulle intermedie. La Porsche 914 gialla, con un’affascinante adesivo “SAFETY CAR” sulle fiancate, è stata spedita in pista con l’ordine di posizionarsi davanti l’auto numero 5 di Jackie Stewart, il pilota che “teoricamente” doveva essere in testa alla gara.
Ai tempi ovviamente non c’erano gli esasperati strumenti tecnologici odierni, piuttosto un rudimentale sistema di cronometraggio per gestire le posizioni in pista. Ovviamente la Safety Car non era dotata di alcun tipo di tecnologia che potesse aiutarla a capire dove posizionarsi in pista.
La Safety Car “decise” cosi di fermarsi davanti la Iso-Marlboro di Ganley, qualificato al 22° posto sulla griglia. Mentre la safety car cercava l’auto principale in mezzo al caos, aveva lasciato passare alcune macchine per continuare il loro giro, mentre le monoposto che si trovavano alle sue spalle erano intrappolate dietro alla Iso di Ganley.
E’ il caos più totale.
Le auto che avevano avuto il via libera per passare la Safety car, finirono per guadagnare un giro rispetto ai piloti che erano rimasti dietro la Iso di Ganley.
Fittipaldi da primo si ritrovò quinto in classifica, la gara prosegui in un profondo stato di incertezza dovuto allo scellerato uso della Safety Car. Alla bandiera a scacchi, venne inizialmente dichiarato vincitore un incredulo Ganley; solo dopo ore di polemiche e verifiche, la classifica finale riportava Revson vincente davanti a Emerson Fittipaldi e Oliver.
Si concluse cosi una delle pagine più caotiche e confuse della storia della F1, da allora l’uso della Safety Car ha fatto passi da gigante, ma non s’è persa la sua caratteristica primordiale: il potere di condizionare pesantemente il risultato della gare.
E voi cosa ne pensate? Pensate che Safety Car e la recentissima “Virtual Safety Car”, siamo gli strumenti più adatti per neutralizzare la gara in caso di situazioni altamente pericolose?
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